Al Mondo esistono luoghi che sembrano usciti da una fiaba, tanto sono distanti dalla quotidianità, anche se esistono davvero. Uno di questi è la Rocchetta Mattei, un incredibile castello nel comune di Grizzana Morandi, che domina Riola da una collina. La Rocchetta fu costruita per volere del conte Cesare Mattei a partire dal 1850, secondo uno stile che definire “eclettico” è dire poco. L’edificio presenta tratti medievali, moreschi e liberty, alcune stanze inoltre riproducono altri luoghi, come il Cortile dei Leoni, ispirato al cortile dell’Alhambra di Granada.
Sembra quasi impossibile che in un posto del genere possa essere abitato da qualcuno...oggi infatti è così, ma fino agli anni ‘80 la situazione era ben diversa! Ce lo ha raccontato Rina Natalini, oggi 70enne, che ha vissuto alla Rocchetta Mattei dal 12 gennaio 1962 fino al 15 settembre 1970, un vero “periodo d’oro” per il castello.
All’epoca la Rocchetta Mattei era di proprietà di Primo Stefanelli (l’aveva acquistata dagli eredi del conte), che la gestiva come attrazione turistica. Insieme ai genitori Iole ed Emilio, Rina si trasferì al castello il 12 gennaio del 1962: avevano la mansione di custodi dell’edificio, si occupavano della biglietteria e di tenere in ordine il castello per i visitatori. Alloggiavano nella torretta adiacente all’ingresso del castello, in un appartamento dagli ambienti di forma rotonda, comprese le piccole finestre, da cui era molto difficile sporgersi per affacciarsi! Nonostante fossero i custodi Rina ricorda che la sistemazione era comunque ampia e confortevole, formata da cucina, sala, tre camere da letto e due bagni. C’erano però un paio di note negative: la casa doveva essere riscaldata solo a legna poichè sprovvista di impianto termico e non si poteva utilizzare la televisione, perchè non si poteva installare un’antenna moderna nell’edificio antico.
La Rocchetta Mattei attirava già moltissimi visitatori, che all’epoca pagavano 250 Lire per l’ingresso; i gruppi più numerosi invece pagavano 125 lire a persona. Oggi le cifre sarebbero rispettivamente 0,13€ e 0,06€! Rina ci racconta che poteva capitare che alcuni gruppi chiedessero di essere accompagnati nella visita per avere maggiori informazioni e lei era ben felice di ricoprire il ruolo di guida: alla fine della visita infatti riceveva 50 Lire di mancia.
Un altro modo per arrotondare e potersi mantenere gli studi, ricorda Rina, era servire presso il bar del castello alla domenica, mansione che le fruttava 200 Lire. Fino al 1966 infatti vicino al castello funzionavano anche un bar, un ristorante e persino un albergo, a testimonianza del grandissimo afflusso di persone che arrivavano anche da lontano per visitare la Rocchetta. Intorno all’edificio inoltre si trova un bellissimo parco con tavoli, panchine, fontane e una pista da ballo utilizzata in estate. In inverno invece le serate danzanti e gli eventi si spostavano all’interno, nella Sala dei Novanta, che ospitò anche un concorso di Miss Bellezza.
La Rocchetta Mattei è stata anche set per alcuni film. Rina ha potuto assistere alle riprese del film “Balsamus - L’uomo di Satana” nel 1968, il secondo film del regista Pupi Avati. In quell’occasione lei e la famiglia ebbero l’onore di prepare i pasti per tutta la troupe cinematografica.
Successivamente, quando la famiglia Natalini si era ormai trasferita, vennero girati anche “Tutti defunti tranne i morti” (1977, sempre Pupi Avati), Enrico IV (1984, Marco Bellocchio) e “Il conte magico” (2019, Marco Melluso).
Rina ci racconta che quando nel 1966 il vecchio bar e il ristorante chiusero al suo posto venne costruito il “Bar Grotta”, arredato con tavolini davvero particolari: erano posizionati all’interno di botti da vino di varie dimensioni, la più grande arrivava a contenere 12 posti a sedere, la più piccola 4. Sopra al bar, in un grande salone, Primo Stefanelli aveva radunato tutti i mobili antichi del ristorante e dell’albergo, per evitare atti di vandalismo. La sala era visitabile.
Uno degli ultimi ricordi di Rina alla Rocchetta è il suo matrimonio, festeggiato il 17 maggio 1970 proprio al “Bar Grotta”. Il 15 settembre dello stesso anno lei e la famiglia si trasferirono a Marano di Gaggio Montano, lasciando la mansione di custodi per abitare in rustico di loro proprietà.
In tutto Rina ha vissuto felicemente 8 anni e mezzo in questo castello incredibile, e la ringraziamo per aver condiviso con noi i suoi ricordi e le sue impressioni...e anche le bellissime foto del suo matrimonio.
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