I veri appassionati di viaggio, generalmente, non sono amanti dei Tour Operator che organizzano tappe/percorso/visite e pernottamenti. Ancor di più chi è appassionato di trekking che è un vero e proprio percorso di scoperta, di crescita interiore e di avventura.
Non tutti i Tour Operator però sono uguali, ecco perché scegliere chi fa incoming (che significa chi accompagna i turisti sul proprio territorio) è una scelta vincente e responsabile.
Lo spirito del luogo e il contributo al territorio che si visita Gli antichi lo chiamavano genius loci, noi raccontiamo la nostra filosofia di viaggio con il claim “be local”, il significato però non cambia: l’obiettivo delle nostre proposte è quello di farvi conoscere la nostra terra come se fossimo noi stessi ad accompagnarvi lungo il cammino. Scegliamo guide locali, strutture ricettive radicate da generazioni, proviamo ad indirizzarvi nelle scelte che più ci rappresentano. Tutto questo perché viviamo un grande sistema quotidiano, l’Appennino, di cui noi siamo una piccola parte ma che è molto vasto e rappresenta “l’altra montagna” italiana, quella meno conosciuta, meno famosa, ma diversamente bella. Appennino Slow ha inoltre una carta in più: da statuto non distribuiamo utili ai soci ma tutto quello che guadagniamo vendendo i nostri viaggi lo investiamo nella promozione globale dell’Appennino Tosco-Emiliano, per portare quante più persone possibile a conoscere la nostra montagna.
Le guide local Ci sono persone dei luoghi che visiterete che hanno scelto di non andare a vivere in città ma di restare e mettersi in gioco. Come gli scienziati italiani che invece di andare a fare ricerca nelle blasonate università del mondo scelgono di rimanere in Italia, sottopagati e poco considerati, pur di portare risultati nelle proprie realtà. Ecco, queste persone che hanno scelto di raccontare il nostro Appennino si chiamano GAE (guida ambientale escursionistica) e vi accompagneranno nei nostri viaggi di gruppo spiegandovi i luoghi che visiterete per farveli conoscere dall’interno.
La sicurezza In questo periodo, “sicurezza” è una parola ricorrente. Proviamo a pensarla in senso positivo però: fa parte di un viaggio (in ogni parte del mondo) incontrare qualche problema. E spesso, quando si risolve bene, è la parte più divertente che si racconta agli amici. Noi non vi garantiamo di non avere nessun problema perché non abbiamo il potere di “risolvere” difficoltà come pioggia, fango, vesciche o inconvenienti. Ma quello che vi possiamo assicurare è che saremo al vostro fianco per prevenirli ed eventualmente affrontarli, con una rete sul territorio che vi farà sentire sicuri come quando rientrate a casa.
I segreti nascosti Ci sono racconti, storie, suggestioni che sui libri non si trovano ma che solo le persone del luogo conoscono e si tramandano da sempre, arricchendole di dettagli succulenti e diramazioni divertenti. I nostri viaggi vi permetteranno di scoprire tutti i segreti della nostra terra: le guide GAE che vi accompagneranno in gruppo non mancheranno di riunirvi attorno a fuoco o ad un tavolo imbandito per aneddoti e leggende che non dimenticherete e che sarete voi i primi a raccontare al vostro rientro così come facevano le nostre nonne con noi. Ma non sono solo “storie”, ci saranno tantissime altre informazioni, approfondite e interessanti, che vi rimarranno dentro grazie alle competenze e alla professionalità delle nostre guide. E se partirete da soli con la formula “scegli tu la data”, nessun problema: quando arriverete nel punto di partenza incontrerete uno di noi che vi farà un briefing per segnalarvi tutto quello che non dovete perdere lungo il percorso e la sera saranno gli host locali ad intrattenervi e a farvi entrare nello spirito del luogo.
Il trasporto bagagli In molti vogliono fare i “duri e puri” e sottovalutano questo servizio reputandolo una facilitazione troppo grande che può togliere autenticità al percorso. Ecco, lasciate da parte questa idea perché non avere uno zaino pesante sulle spalle può solo aiutarvi a vivere l’avventura che state affrontando con un problema in meno, senza un fardello che, troppo spesso, potrebbe diventare il vostro unico pensiero lungo il cammino. Sicuramente è un aiuto ma chi l’ha detto che camminare deve essere una sofferenza?
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