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IN MEZZO AL CAMMIN...

Quest'anno celebriamo i 700 anni dalla morte di Dante, padre della lingua italiana, simbolo per e dell'Italia, viaggiatore di altri tempi che ha toccato tanti luoghi che per noi sono molto familiari. E allora proviamo a metterli a confronto, con le parole di allora e i racconti che potremo ascoltare oggi nelle proposte studiate apposta per toccare alcuni dei "luoghi danteschi":


CASCATA DELL'ACQUACHETA

Da San Benedetto in Alpe, dove Dante Alighieri trascorse l'inverno 1302 – 1303 (nell'abbazia benedettina che sorgeva lì fin dal IX secolo), si accede alla più famosa cascata dell'Appennino settentrionale, l'Acquacheta, che il sommo poeta descrive nei versi della Divina Commedia paragonandone il fragore dello scroscio dell'acqua alla rumorosa e assordante cascata del Flegetonte, fiume che separa il settimo dall'ottavo cerchio dell'Inferno.


BRISIGHELLA

La prima torre di fortificazione di Brisighella fu eretta a fine Duecento da Maghinardo Pagani, uomo d’armi che impose la sua signoria su Faenza, Imola e Forlì. La sua carriera militare lo portò a destreggiarsi in modo spregiudicato fra guelfi fiorentini e ghibellini romagnoli. Dante ne disprezzava la mutevolezza delle scelte fra le fazioni opposte, tanto da collocarlo nella Divina Commedia come “lioncel dal nido bianco”.


GROTTE DI ONFERNO

La tradizione racconta che Dante abbia ambientato i Gironi del suo ‘Inferno’ traendo spunto dalle cavità presenti in questo luogo. Percorrendole possiamo immaginarci all'"Inferno" dantesco: si incontra il trono di Minosse, il vento in faccia che sale dal basso che ricorda quello dei lussuriosi, le arpie del XIII Canto, le viscere sanguinanti di Maometto, il cranio del Conte Ugolino, le ali di Lucifero sul fondo delle grotte con migliaia e migliaia di pipistrelli.


ROCCA DI GRADARA

Paolo e Francesca sono ormai diventati simboli della letteratura universale. La storia è nota: Francesca da Rimini va in sposa a Gianciotto Malatesta ma si innamora di suo fratello, Paolo e cedono, solo per un attimo, alla lussuria, peccato per il quale Dante li colloca nel V Canto dell’Inferno. Il luogo meraviglioso dove i due amanti suggellano il loro amore è la Rocca di Gradara, uno dei castelli medievali meglio conservati d’Italia.



FIORENZUOLA DI FOCARA

In questo borgo, scopriremo la casa del fornaio del paese dove Dante venne ospitato. Quando si trovava in luoghi nuovi, il sommo poeta amava molto frequentare le botteghe degli artigiani, dove si radunavano persone, per raccogliere notizie di cronaca quotidiana e aggiornarsi sugli ultimi accadimenti. Nella casa del fornaio, Dante provò l’emozione delle forti folate di vento che sferzano il promontorio su cui sorge il castello e generano nel mare le più incredibili e pericolose correnti.


RAVENNA

Ultimo rifugio del “ghibellin fuggiasco”, Ravenna celebra in tutti i modi il sommo poeta, in particolare in questo anniversario importante. In questa città, Dante trovò rifugio per sè e la sua famiglia. Qui trovò finalmente tranquillità e ispirazione, qui completò la composizione della Divina Commedia, qui venne colto dalla morte per malaria (contratta durante una sua missione a Venezia) e sempre qui, ancora oggi, sono custodite le sue spoglie.


FIRENZE

Il nostro viaggio (per ora soltanto virtuale) non poteva non terminare nella città natale di Dante. Egli non fu soltanto un eccellente poeta e letterato, ma anche un attivista politico: combattè in molte battaglie civili e fu ambasciatore di Firenze, sebbene alla fine il suo credo politico lo abbia condotto all’esilio forzato dalla sua amata patria, nella quale non poté più rientrare. Morì, infatti, a Ravenna senza realizzare il suo desiderio di “ritornare poeta”.




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