By Valentina F.
Oggi vi vogliamo raccontare un’escursione sull’Appennino Tosco-Emiliano, un anello che avanza tra boschi, santuari e piccoli crinali che ha come punto di partenza un meraviglioso borgo medievale: Monteacuto delle Alpi.
Monteacuto delle Alpi si trova nel comune di Lizzano in Belvedere ed è raggiungibile grazie a una tortuosa strada asfaltata. Una volta giunti all’ingresso del paese dovremo lasciare il mezzo di trasporto: Monteacuto non ha strade! Prima della partenza una passeggiata tra le piccole viuzze lastricate è d’obbligo, così come una visita alla piazza del paese, caratteristica perchè sviluppata in discesa. Dopo aver ammirato il paese e i suoi panorami siamo pronti per iniziare il viaggio, rifornendoci di acqua dalla fontana potabile poco lontana dall’ingresso del sentiero.
Partiamo subito in discesa, camminando su una strada che conserva ancora le tracce dell’antico lastricato e che serviva per collegare il paese al Mulino della Squaglia, importantissimo perchè permetteva di produrre farina (anche e soprattutto a partire dalle castagne essiccate nei “casoni”). Oggi il mulino non è visitabile, ma potremo ammirarlo dall’esterno, per poi proseguire verso il Santuario di Madonna del Faggio. L’edificio sacro si trova immerso nel bosco, in un contesto tranquillo e suggestivo. Dopo una pausa (anche qui è disponibile una fonte potabile) riprendiamo il sentiero, che per un tratto segue il rio Baricello alternando piccoli saliscendi. Inoltrandoci sempre più nel bosco arriveremo a un piccolo bivio che ci permetterà di arrivare alla Cascata dell’Acqua Caduta, piccola e nascosta ma per questo molto affascinante. Se la stagione non è particolarmente secca potremo ammirarla, a volte purtroppo capita che sia secca a causa del caldo.
La tappa successiva è Pian dello Stellaio, un vero e proprio “spiazzo” che si apre improvvisamente tra gli alberi. Un ottimo punto per una sosta, ormai siamo quasi a metà escursione!
Inoltriamoci nuovamente nel bosco, in direzione del Rifugio della Donnamorta, dove è presente un piccolo bivacco sempre aperto dove è possibile ripararsi. Prima di arrivare al Rifugio passeremo per il Rombiacciaio, luogo facilmente riconoscibile grazie alla “faggiona”, un enorme albero di faggio secolare col tronco così ampio che è stato possibile costruire al suo interno una piccola “Maestà”, cioè un piccolo altare con immagine votiva dedicato alla Vergine.
Superata la faggiona troveremo una strada forestale che ci porterà fino quasi al passo della Donnamorta (così chiamato perchè a quanto pare qui una donna morì di freddo tentando di giungere al confine toscano) e al piccolo rifugio. A questo punto torniamo in direzione Monteacuto attraverso un sentiero lineare che attraversa la faggeta, regalandoci alcuni punti panoramici davvero spettacolari da cui si può ammirare il Corno Alle Scale.
Arriveremo a un bivio, caratterizzato dai ruderi di un’antica dimora: siamo alla Caffa, un tempo abitazione che ospitava una famiglia dedita alle caratteristiche attività montanare, come la raccolta e lavorazione delle castagne, il taglio della legna, la pastorizia e la costruzione di “carbonaie”. Superata la Caffa il sentiero prosegue tra bosco e scorci panoramici, affiancato in più punti da un antico muro a secco, che serviva probabilmente per delineare la strada oltre che da probabile confine tra castagneti.
Quando ricominceremo a scorgere alcune case vorrà dire che siamo in dirittura d’arrivo: Monteacuto sarà pronto ad accoglierci nuovamente alla fine della nostra escursione. Per completare questo anello di poco più di 10km sono necessarie circa 6-7 ore di cammino, è perfetto per passare una giornata estiva immersi nel verde lontano dalla calura cittadina.
Veramente un gran bel giro...lo consiglio. Non è per tutti però serve un po' di allenamento e mi raccomando le calzature adeguate.